Clarke parlò a braccio, con qualche provocazione scientifica sulla possibilità – un giorno – di viaggiare più veloci della luce. Accanto a lui sedevano un altro scrittore di fantascienza, il suo vecchio sodale Harry Harrison, e Margherita Hack, da un paio d’anni direttore del nostro Osservatorio astronomico. Di mattino, in piena estate balneare, la sala della Camera di commercio era semivuota. La prima volta fu nel luglio del 1966, alla quarta edizione della manifestazione triestina, quando Clarke prese parte a una tavola rotonda sulla vita extraterrestre. Clarke, lo scrittore inglese profeta dell’era spaziale di cui il prossimo 16 dicembre ricorreranno i cent’anni dalla nascita, nella cittadina di Minehead, nel Somerset. Per due volte le strade del Festival della Fantascienza si sono incrociate con quelle di Arthur C.
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